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Nosy Be

 

Nosy BeNosy Be è un isola di origine vulcanica situata nel Canale del Mozambico, distante una quindicina di chilometri dalla costa Nord-Ovest del Madagascar (di cui fa parte), ed è circondata da numerose isolette. La sua superficie si aggira sui 320 kmq (30 km di lunghezza e 19 km di larghezza) e conta intorno ai 25000 abitanti.

 

La lingua ufficiale è il malgascio, ma si parla anche il francese, in quanto Nosy Be è rimasta una colonia della Francia sino al 1960. Con l'arrivo dei turisti italiani si sta diffondendo anche la nostra lingua.

 

Le religioni più diffuse sono: Cristiana (Cattolici e Ortodossi) e Animista con una piccolissima minoranza di Mussulmani.

Il capoluogo dell'isola è Hell Ville dove è presente il porto. Le costruzioni ricordano il passato della colonizzazione francese con il tipico stile coloniale. Qui si può trovare di tutto: dalle banche, alla posta, tutti i generi di negozi, oltre ai coloratissimi e allegri mercati.

 

Il clima è tropicale con le temperature sempre alte, però vi è una stagione secca e una umida, quindi per godersi una vacanza con le migliori condizioni climatiche conviene scegliere il periodo secco.

Da maggio ad ottobre, il tempo è costante e le giornate sono serene. La temperatura atmosferica oscilla tra 25º e 35ºC e alcune volte piove di notte. La temperatura dell’acqua varia tra 25º e 30ºC. Questo è certamente il periodo secco e ideale per andare a Nosy Be.

Nei mesi di novembre e dicembre fino a metà gennaio, il clima è molto più umido per via delle piogge molto frequenti di notte e a volte di giorno.

Da metà gennaio a metà marzo, c'è la stagione delle piogge e i venti forti causano mare mosso. Questo è il periodo meno propizio per una vacanza in questo luogo.

 

Il significato di Nosy Be tradotto dalla lingua malgascia è “Isola (nosy) Grande (be)” infatti è l'isola più grande del Madagascar rispetto a tutte le altre che la circondano, ma l'appellativo più corretto che la distingue è "Isola dei profumi" infatti è ricca di fragranze date dalle numerose piantagioni di ylang-ylang (dal fiore di questa pianta si ricava l'essenza del famoso profumo francese Chanel n°5), vaniglia, caffè e le coltivazioni di spezie. Passeggiando sull'isola specialmente di sera è facile e gradevole percepire questi profumi.

 

Un altro appellativo che si può dare è “Isola dei sorrisi” grazie agli abitanti malgasci che sono sempre sorridenti e cordiali nei confronti dei turisti. Questo è un grande esempio che ci offrono gli abitanti di Nosy Be, che nonostante le loro modeste e difficoltose condizioni di vita in una realtà completamente diversa da noi, vivono sereni e capaci di apprezzare le poche risorse che hanno, sorridendo a tutti e offrendo la massima ospitalità e simpatia.

Per raggiungere Nosy Be dall'Italia occorre affrontare un viaggio abbastanza lungo, circa dieci ore di volo ma merita molto, in quanto si vive un esperienza unica in un luogo dove l'impatto con il turismo è minimo, per cui i luoghi e la natura sono ancora intatti e integri.

Il fuso orario è un'ora avanti se da noi è in vigore l'ora legale, oppure due con l'ora solare, inoltre non sono consigliate particolari vaccinazioni.

Gli aerei atterrano direttamente sull'isola nel piccolo Aeroporto di Fascene e da qui inizia la nostra l'avventura.


Cenni storici di Nosy Be

Nosy Be si trova in una posizione strategica dell'Oceano Indiano, per cui in passato fu meta di numerose flotte di navi: da guerra, commerciali, indiane, arabe, europee e anche di pirati. Per questo anticamente venne abitata da numerose tribù, ma la più importante fu quella dei principi Sakalava che vi si rifugiarono oramai decaduti fuggendo dal Madagascar, quando si stava completando l'unificazione politica agli inizi del XIX secolo.

Nel 1837 la regina Sakalava Tsiomeko, sconfitta dai Merina, si rifugiò nelle isole di Nosy Komba e Nosy Tanikely. Qui ottenne la protezione da parte del sultano di Zanzibar ma fu solo temporanea.

Nel 1840, un comandante di vascello francese chiamato Passot, si fermò a Nosy Be e i Sakalava si rivolsero a lui per chiedere la protezione da parte della Francia. Passot propose all'ammiraglio Hell, governatore dell'isola Bourbon, (oggi la Rèunion) di mettere Nosy-Be sotto la protezione della Francia e così fu (da qui deriva il nome del capoluogo Hell Ville).

Nel 1841, la regina Tsiomeko cedette l'isola ai francesi con un trattato. Da allora seguì un periodo durante il quale si sviluppò l'industria dello zucchero, la coltura del caffè, della vaniglia e del ylang-ylang. Nosy Be ha risentito dell'influenza dell'Europa circa mezzo secolo prima del resto del Madagascar che fu colonizzato dalla Francia più avanti.

Nosy Be è rimasta una colonia fino alla 1960 quando il Madagascar fu dichiarato una Repubblica l'indipendente.


Arrivo a Nosy Be

Dopo circa dieci ore di volo, io mia moglie e mio figlio di soli tre anni, atterriamo all'aeroporto di Fascene sull'isola di Nosy Be. L'aeroporto è molto piccolo e le pratiche burocratiche di registrazione dei passaporti si svolgono ancora con sistemi tradizionali.

Appena sbrigate le procedure ci trasferiamo al Resort Andilana Beach dove ha inizio la nostra vacanza.

I bellissimi sorrisi.Il trasferimento con l'autobus dura circa cinquanta minuti e in questo tragitto iniziamo a vedere e a renderci conto della vita che si conduce in questo luogo. Le persone che incontriamo, specialmente i bambini, ci salutano con grandi sorrisi, dandoci il benvenuto nel loro paese, con grande accoglienza.

I bambini sono quasi tutti scalzi e vestono con vecchi abiti, probabilmente lasciati da altri turisti. Anche gli adulti spesso ci chiedono se abbiamo abiti da lasciare. Peccato non aver pensato di portarci appresso tutti quei vestiti smessi nell'armadio, ma gli lasciamo volentieri quei pochi che ci siamo portati in viaggio, infondo loro ne hanno più bisogno di noi.

Circolano pochissime automobili e quelle poche sono molto vecchie. La gente si sposta a piedi o i più fortunati con la bicicletta. Occorre considerare che la benzina costa come da noi, quindi per il loro tenore di vita l'auto è proibitiva. I trasporti avvengono sui carri trainati dagli zebù.

Lo zebù è un bovino domestico molto simile ad un bue che si distingue per la gobba di grasso posta sul garrese. Gli zebù sono considerati animali molto importanti per lavorare, inoltre vengono allevati anche per macellarli e mangiare la carne, per questo se ne vedono parecchi e sono molto diffusi.

Le case e i villaggi.Le case nei villaggi sono quasi tutte costruite esclusivamente con le "palme del viaggiatore", che hanno la caratteristica di avere il tronco pieno d'acqua. Un tempo i viaggiatori assetati, bucando il tronco, facevano sgorgare l'acqua e si potevano dissetare. Per questo motivo venne chiamata "palma del viaggiatore". Oggi gli abitanti del luogo utilizzano i tronchi per costruire le pareti e i pavimenti, mentre con le fronde si costruisce il tetto, che può resistere fino a quattro o cinque anni. Questo sistema rende le abitazioni molto fresche, difendendosi dall'elevata temperatura che c'è fuori. Le case in muratura sono rarissime.

Durante il tragitto siamo passati davanti all'unica centrale elettrica dell'isola. Questa centrale è molto vecchia ed è alimentata con olio combustibile, purtroppo a volte si guasta, causando la sospensione dell'energia elettrica. Molti villaggi vivono ancora del tutto senza elettricità, specialmente quelli situati nelle altre isole minori, mentre chi è fornito di elettricità deve tenere conto che talvolta può essere precaria, ma nonostante tutto gli abitanti sono ben organizzati a vivere anche senza la corrente elettrica.

Le tipiche piroghe.In mare si vedono moltissime piroghe a remi e a vela, costruite di legno con il tipico bilanciere per renderle stabili anche quando c'è il mare mosso. Le piroghe sono utilizzate da tutti per gli spostamenti in mare, il trasporto e la pesca. Molti navigano semplicemente a remi (pagaia), i pescatori che vanno al largo issano una vela quadrata (segnale che sono pescatori), mentre chi effettua trasporti issa una vela triangolare (segnale che sono trasportatori). Molte persone affrontano delle attraversate fino in Madagascar (chiamato: Grande Terra), unicamente con le piroghe a vela (triangolare) sperando che ci sia vento favorevole, altrimenti proseguono a remi. A seconda del vento l'attraversata può durare dalle dieci alle diciotto ore o anche di più, per poter acquistare o vendere generi alimentari o beni a loro necessari.

Sull'isola c'è un solo ospedale, ma sfortunatamente non ci sono i fondi per mantenerlo, così è inutilizzato. Per chi è più benestante c'è una clinica privata ma anche quella è poco affidabile, così la gente si affida alle cure degli sciamani, che sono esperti conoscitori delle erbe e del corpo umano. Gli sciamani propongono per chi sta male dei rimedi a base di erbe medicinali o decotti preparati da loro con elementi naturali e spesso riescono a risolvere il problema dei loro pazienti.

Piantagione di ylang-ylang.Gli abitanti di Nosy Be si ritengono fortunati perché avendo il mare possono vivere dedicandosi alla pesca, inoltre l'isola è ricca di acqua che gli permette di coltivare i campi e dissetarsi. Molti si dedicano alla coltivazioni di piantagioni come il ylang-ylang che dal fiore di questa pianta si ricava un essenza profumata, oppure alle piantagioni di caffè, spezie, canne da zucchero, ecc.

Da questo breve tragitto ci si rende subito conto che si troviamo in un paese in cui l'impatto con turismo è minimo e l'industrializzazione moderna è ancora molto lontana, vivendo ancora nella tradizione di un tempo, insegnandoci ad apprezzare quel poco che si ha ma soprattutto a sorridere.


 

 

Resort Andilana Beach

Spiaggia di Andilana Beach.Appena arrivati al Villaggio Bravo di Andilana Beach, situato nella splendida Baia di Andilana da cui prende il nome, si rimane meravigliati dall'imponenza di questa struttura.

All'interno c'è veramente tutto, dalle attrezzature sportive, il baby club per i bambini come mio figlio, il diving per gli appassionati di subacquea come me, la piscina e due enormi spiagge dove si può osservare la marea che è un fenomeno molto accentuato di questa zona. A Nosy Be non è presente una barriera corallina, così il fondale è tutto sabbioso e in questo caso rimangono delusi gli amanti dello snorkeling.

Le camere sono ampie e molto accoglienti come tutti gli animatori e i lavoratori di questa struttura.

Anche la cucina è veramente ottima, con la possibilità di scegliere se mangiare specialità malgasce o italiane.

I livelli e i controlli di qualità di tutte le strutture ma soprattutto del cibo seguono gli standard europei, basti pensare che anche l'acqua del rubinetto è potabile, inoltre c'è un gruppo elettrogeno che si attiva in caso manchi la corrente elettrica.

Eccellente anche l'animazione del villaggio che intrattiene tutti, dagli adulti ai bambini, per tutto l'arco della giornata.

Esemplari che vivono nel Villaggio.All'interno del villaggio vivono alcuni esemplari di animali come: alcuni lemuri le tipiche scimmiette del Madagascar, coccodrilli (chiusi in gabbia), e l'enorme tartaruga Carolina.

In villaggio è sempre presente un medico in caso di necessità (speriamo di no) e per qualsiasi problema basta chiedere.

Inoltre i responsabili del villaggio organizzano qualsiasi tipo di escursione adattandosi a tutte le esigenze personali.

Certamente una simile struttura alberghiera sopperisce a tutti i problemi che esistono nella realtà dell'isola, garantendo comfort e comodità a noi turisti, specialmente per chi come noi arriva con un bambino come mio figlio di soli tre anni.

Questo hotel produce un fatturato pari a al 20% del PIL di tutto il Madagascar offrendo lavoro a più di quattrocento persone quasi tutte malgasce, per cui trascorrendo una vacanza il questo luogo si può contribuire al futuro di questo popolo.

Tramonto sulla spiaggia di Andilana.Appena fuori dall'hotel si incontra un gruppo di beach-boy con i loro modi di fare folcloristici per cercare di convincere i turisti a fare qualche acquisto o escursione con loro. Sono tutti socievoli e simpatici e cercano di guadagnarsi la giornata, ma superato il gruppo attorno all'albergo regna la tranquillità e si può girare senza problemi.

Un mio giudizio personale sulla vacanza durata quindici giorni, trascorsa in questo villaggio è eccellente, naturalmente a discapito dei prezzi un po' più cari, ma comunque è valsa la pena di spendere qualche soldo in più a vantaggio della qualità.


 

Tour di Nosy Be

Un esperienza davvero interessante è stato il tour di Nosy Be visitando i principali villaggi e i luoghi più caratteristici. In questo modo io, mia moglie e mio figlio di tre anni, siamo riusciti ad entrare in contatto con la gente del posto, osservando il loro modo di vivere con gli usi e i costumi, costatando personalmente come sovente sia cruda questa realtà, lasciandoci anche un po' malinconici e amareggiati, alle nostre riflessioni.

Così siamo partiti dal nostro villaggio di Andilana Beach a bordo di un confortevole fuoristrada accompagnati da Alì in nostro autista e James la nostra guida, due simpatici ragazzi di Nosy Be.

DzamandzarIl primo villaggio che visitiamo è Dzamandzar, dove alla periferia troviamo i resti abbandonati di una grossa distilleria in cui si produceva dell'ottimo rum. Purtroppo nella metà degli anni 2000 la distilleria ha fallito per mancanza di fondi, in quanto prima c'erano le sovvenzioni e l'aiuto da parte della Francia, la quale venendo a mancare dopo l'indipendenza dell'isola, la distilleria non è più riuscita a proseguire nella propria attività, lasciando senza lavoro centinaia di operai. Vicino ai resti abbandonati dell'ex distilleria si possono ancora vedere due locomotive a vapore usate per i trasporti delle materie prime.

Più avanti si raggiunge il centro abitato caratterizzato da un allegro mercato e dal movimento di molta gente impegnata nelle loro attività quotidiane. Passando in mezzo a loro riceviamo tanti saluti e sorrisi, specialmente da parte dei bambini che sono sempre molto spontanei.

AmbatoloakaProseguendo arriviamo ad Ambatoloaka,ma prima troviamo un piccolo villaggio vicino ad una cava, dove la gente sopravvive spaccando le pietre usando utensili manuali, per rivenderle ai cantieri che costruiscono case signorili o altri tipi di costruzioni. La maggior parte di queste persone sono ex dipendenti della distilleria, mentre altri più fortunati hanno trovato lavoro nel villaggio di Andilana Bech o nell'indotto che si è creato. Ambatoloaka è uno dei più importanti centri turistici dell'isola, contrariamente al villaggio di periferia, infatti entrando nel paese si possono ammirare le splendide spiagge attrezzate, i locali notturni, i negozi e gli hotel. Qui alcune case e strutture sono costruite in muratura e si possono trovare tutti i servizi necessari, ma soprattutto i divertimenti per i turisti prevalentemente stranieri e benestanti che vengono in vacanza a Nosy Be.

Il nostro tour prosegue per andare ad ammirare la Cascata Ampasindava.

Cascata Ampasindava. Questa cascata si raggiunge percorrendo un breve tratto a piedi addentrandosi nella foresta. Questo posto è stupendo e secondo la religione animista è considerato un luogo sacro, per cui è facile incontrare alcune persone raccolte in preghiera. Nel pieno rispetto della loro religione si può fare il bagno nel lago sottostante alla cascata, così ho voluto provare l'emozione di nuotare insieme a James in quest'acqua e in questa atmosfera così particolare.

Rinfrescati dal bagno ci spostiamo a Mahatsinjo. Lungo il percorso ci fanno notare le enormi piantagioni di caffè e di ylang-ylang che dal fiore delle pianta si estrae l'essenza profumata. A Mahatsinjo ci fermiamo in un ristorante locale per mangiare pranzo e nell'occasione cerchiamo di confrontarci con gli abitanti del posto. Dopo pranzo ci fermiamo in un piccolo villaggio poco lontano per distribuire delle caramelle ai bambini e in un attimo, ci troviamo circondati dai bimbi che si dimostrano felici e contenti di ricevere la loro caramella, sinceramente questa situazione ci ha commossi e ci ha fatto riflettere molto...

Mercato coperto di Hell Ville.Finalmente arriviamo ad Hell Ville il capoluogo di Nosy Be. In città si possono trovare tutti i servizi essenziali e gli enti pubblici come il comune, la banca, l'ufficio postale e le scuole. C'è anche il porto commerciale e le strade sono più trafficate da auto e furgoni piuttosto vecchi come in ogni città. Si può notare come molte strutture sono costruite in stile coloniale risalenti all'epoca del colonialismo francese durato sino al 1960.

Hell Ville è pieno di negozi tipici, ma il più caratteristico è il grande mercato coperto alimentare, dove si trovano tutti i prodotti necessari per la vita quotidiana. Qui le famiglie si recano per la loro spesa, cercando di contrattare e di risparmiare sugli acquisti. Anche noi ci siamo uniti a loro, girando tra le bancarelle, per entrare sempre più il contatto con questa realtà.

L'albero sacroProseguiamo verso l'aeroporto per andare a Benazava dove si trova L'albero sacro”(secondo la religione animista) più grosso dell'isola. Si tratta di un enorme ficus bengalensis i cui rami si estendono formando una chioma larga circa 50 metri. Alcuni rami arrivano fino a terra trasformandosi in radici permettendo all'albero di continuare a propagarsi. Anche qui abbiamo incontrato gli abitanti del villaggio e alcuni bambini che giocavano tra di loro con dei vecchi giocattoli. Si sono subito avvicinati a noi per salutarci con i loro sorrisi e mio figlio si è fermato a giocare un po' con loro. Spesso dovremmo prendere esempio dai più piccoli che spensieratamente giocano e non si creano dei pregiudizi dovuti a diversità di opinioni, razze, religione o soprattutto dal colore della pelle.

Il nostro giro sta per concludersi con l'ultima tappa che è considerata tra i punti più alti e panoramici di tutta Nosy Be, si tratta di Mont Passon alto circa 330 m. (Il monte Lokobe dove c'è la famosa foresta è alto circa 450 m.)

Mont Passon il lago vulcanico.Qui si trova un lago vulcanico dove si può ancora vedere molto bene la forma del cratere da cui si è formato. In questo lago vivono numerosi coccodrilli per cui non ci si può avvicinare. Ormai è pomeriggio e il sole inizia a tramontare sul mare, quindi la cima del Mont Passot è il luogo ideale per godersi un meraviglioso panorama dai colori stupendi.

Il nostro tour si conclude con il ritorno nel villaggio di Andilana Beach lasciandoci il ricordo di un esperienza indimenticabile ma con molte riflessioni e considerazioni.

Grazie ad Alì e James che ci hanno accompagnato in questa giornata.


 

Foresta di Lokobe

Un altra esperienza indimenticabile è stata l'escursione nella foresta di Lokobe. In quest'occasione abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto con la natura incontaminata e di poter osservare gli animali nel loro habitat naturale.

Così una mattina, io e la mia famiglia, a bordo del comodo fuoristrada accompagnati da Alì l'autista e Poncho la nostra guida, siamo parti per la foresta di Lokobe dove si trova anche il villaggio Ampasipohj situato nella parte sud di Nosy Be.

Partenza per la foresta con la bassa marea.Con la jeep abbiamo raggiunto una spiaggia dopo Hell Ville per continuare lo spostamento con le tipiche piroghe di legno. Essendoci la bassa marea abbiamo percorso un lungo tratto a piedi sulla spiaggia, in mezzo alle mangrovie rimaste a secco.

Mio figlio di tre anni era l'escursionista più giovane della compagnia!

Arrivati alla piroga ci siamo imbarcati ed abbiamo iniziato a remare per circa mezz'ora per raggiungere la foresta.

Arrivati a Lokobe esattamente ad Ampasipohj ci siamo fermati nel resort situato in riva al mare, dove ci siamo riposati e preparati prima di addentrarci nella foresta, che è preceduta dal piccolo villaggio, dopodiché inizia l'avventura.

La foresta è fittissima, però ci sono dei sentieri che Poncho conosce molto bene e ci indica dove andare.

Intorno si sente il forte ronzio delle cicale, che devono essere tantissime.

Gli animali della foresta.Ecco che finalmente vediamo dei lemuri sugli alberi. Queste simpatiche scimmiette sono gli animali più rappresentativi, in quanto vivono solamente in Madagascar, hanno una vita media è di circa trent'anni. Vi sono anche lemuri notturni che noi vediamo dormire.

Troviamo anche dei grossi formicai costruiti sugli alberi per difendersi dalle inondazioni delle piogge.

I camaleonti sono molto frequenti e se ne vedono di diverse specie, alcuni anche molto piccoli, così come i gechi.

Avvistiamo un pitone che gira tra i cespugli in cerca di qualche preda.

Inoltre si possono vedere tantissime piante di jack-fruit (tipico frutto esotico), ananas e vaniglia che crescono spontaneamente.

Palma del viaggiatore.Vediamo moltissime "palme del viaggiatore", che hanno la caratteristica di avere il tronco pieno d'acqua. Un tempo i viaggiatori assetati, bucando il tronco, facevano sgorgare l'acqua per dissetarsi. Per questo motivo viene chiamata "palma del viaggiatore". Oggi queste palme sono utilizzate per costruire le case.

La passeggiata in foresta si conclude con il ritorno al punto di partenza, nel resort in riva al mare, dove ci hanno preparato un buon pranzo. Dopo la camminata abbiamo tutti molta fame.

Intanto la spiaggia è cambiata, perché si è alzata la marea, così dopo pranzo c'è ancora tempo per un riposino ammirando il fantastico panorama, poi si risale in piroga per rientrare. Si rema nuovamente per un'altra mezz'ora ma sta volta c'è l'alta marea e quando arriviamo, il tratto di spiaggia in mezzo alle mangrovie che al mattino abbiamo percorso a piedi, perché era secco, ora lo percorriamo in piroga.

Al ritorno ci aspettamo i bambini.Arriviamo sino davanti alla jeep dove ci aspetta Alì per riaccompagnarci all'hotel, ma prima incontriamo un gruppo di bambini che ci salutano passando un po' di tempo in nostra compagnia. Così anche noi li salutiamo per rientriamo in hotel dopo un'altra splendida giornata.

Grazie ad Alì e Poncho per averci accompagnati.


 

 

 

Profondo Blu

Una splendida escursione di mare è stata quella chiamata “Profondo blu”.

Siamo salpati direttamente dalla spiaggia del nostro villaggio per raggiungere Nosy Mamoko, un'isola abitata da un villaggio di pescatori. Poi si continua per visitare il parco marino di Nosy Tanikely con la possibilità di fare snorkeling,edin fine l'ultima tappa a Nosy Sakatia dove abbiamo pranzato e riposato prima di rientrare.

Così si parte a bordo di un comoda barca in direzione Nosy Mamoko. La navigazione dura circa un'ora e mezza ma il tempo passa osservando il mare con la speranza di vedere delle balene o delfini. Incrociamo molte barche di pescatori con vela quadrata e di trasportatori con vela triangolare, che si dirigono verso la Grande Terra (Madagascar) sperando di trovare il vento a favore, non potendo disporre di barche a motore.

I bambini a Nosy Mamoko.Dopo questo tratto di mare, sbarchiamo a Nosy Mamoko accolti dagli abitanti dell'isola. Come sempre sono tutti accoglienti e ci mostrano il loro villaggio. Ci accorgiamo subito che le loro condizione di vita sono molto arretrate, non hanno l'energia elettrica, quindi vivono in maniera molto tradizionale. Le case sono tutte costruite con le palme (esattamente la "palma del viaggiatore"), hanno un pozzo per prelevare l'acqua potabile e si dedicano prevalentemente alla pesca.

I bambini sono tutti scalzi e indossano vecchi abiti, probabilmente lasciati da qualche turista e sinceramente fanno molta tenerezza anche se dimostrano di essere molto allegri e gioiosi mentre giocano tra di loro. Abbiamo distribuito qualche caramella e brioches che hanno apprezzato molto. Purtroppo non abbiamo pensato di portare i nostri abiti inutilizzati per lasciarli a loro.

Anche mio figlio di tenera età ha potuto confrontarsi con questa situazione di vita molto diversa da noi.

Nosy Mamoko.Nonostante i loro rudimentali sistemi, gli abitanti dell'isola sono autonomi e riescono a cavarsela in tutto, però una parte del costo per sostenere l'escursione è devoluta per acquistare generi alimentari da donare a queste persone, quindi sono stati distribuiti gli alimenti a loro necessari.

Nel villaggio vivono alcuni lemuri che sono abituati a vedere i turisti, così basta prendere un pezzettino di banana in mano e loro saltano sulla spalla. Una raccomandazione è di non avere sulle mani repellenti o creme solari, altrimenti si rischia di danneggiare il fegato e lo stomaco dei lemuri.

Sull'isola c'è anche un enorme baobab albero tipico del Madagascar che dev'essere secolare viste le dimensioni.

Soffermandosi ad osservare la spiaggia ed il mare, ci si accorge di come sia incantevole il panorama davanti ai nostri occhi, rendendosi conto di quanto sia meravigliosa la natura che ci circonda, così pura ed incontaminata. Mi viene spontaneo domandarmi se stiamo meglio noi nella frenetica e stressante vita di una città moderna, o loro in una realtà semplice e tradizionale ma immersi nella natura?

A questo punto non ci resta che contemplare per qualche minuto il panorama e salutare questi cari abitanti dell'isola per ripartire.

Parco marino di Nosy Tanikely.La prossima tappa è l'isola di Nosy Tanikely dove si trova l'unico parco marino protetto. Anche qui le spiagge sono stupende e per gli amanti del mare come me non si può perdere l'occasione di fare snorkelig, quindi mentre mia moglie e mio figlio si rilassano in spiaggia, io vado in mare.

Sott'acqua ci sono moltissimi pesci e coralli. Pinneggiando ho avuto occasione di vedere tante tartarughe anche molto grosse, i tipici pesci di barriera come i pesci pagliaccio in mezzo agli anemoni, i pesci farfalla o pappagallo che nuotano tra le formazioni coralline e le gorgonie. Infine l'emozionante incontro con un innocuo squalo leopardo appoggiato sul fondo, così ho preso un bel respiro e con un'immersione in apnea sono riuscito a raggiungerlo per osservarlo da vicino.

Soddisfatto dalla rilassante pinneggiata con maschera e tubo, raggiungo la mia famiglia e tutti insieme si riparte.

Spiaggia di Nosy Sakatia.Arriviamo all'isola di Nosy Sakatia per pranzare in un tipico ristorante di fronte al mare, dove ci hanno preparato un menù malgascio per poter gustare la loro cucina. Io ho gradito volentieri i piatti, perché secondo me, quando si viaggia bisogna sempre assaporare le cucine locali.

Dopo pranzo ci siamo fermati su queste meravigliose spiagge, per un momento di relax o una nuotata nel mare, prima di rientrare al nostro villaggio.

Si conclude un'altra indimenticabile giornata, non solo di divertimento ma anche di riflessione.


 

Nosy Iranja

Un'altra esperienza fantastica, è stata l'escursione a Nosy Iranja, due isole collegate da una lingua di sabbia bianca lunga circa un paio di chilometri che affiora quando c'è bassa marea. In condizioni di alta marea le isole sono divise.

Nosy IranjaAnche il questo caso, siamo salpati di mattina dalla spiaggia del villaggio sulle confortevoli barche e dopo circa un'ora e mezza di navigazione siamo sbarcati a Nosy Iranja.

L'isola prende il nome da una antica regina indiana: Iranja e tra le due isole quella più piccola è privata, per cui non è possibile visitarla.

Essendoci bassa marea sbarchiamo direttamente sulla lingua di sabbia che unisce le isole.

Il panorama è incantevole la sabbia è tutta bianca e l'acqua del mare è particolarmente cristallina. Così ammirando il paesaggio intorno a noi, ci incamminiamo verso l'isola più grande, realizzando una vera e propria passeggiata in mezzo all'Oceano Indiano.

La giornata è tutta dedicata al relax, quindi troviamo degli ombrelloni per chi desidera ripararsi dal sole particolarmente intenso, trascorrendo la mattinata tra il riposo, il sole e i bagni in queste acque cristalline.

Gli abitanti del villaggio.Nosy Iranja è abitata da un piccolo villaggio di pescatori, che purtroppo non è fornito di corrente, quindi vivono ancora in maniera tradizionale ma totalmente autonomi. C'è anche la scuola con un insegnate che arriva dalla Grande Terra per istruire gli studenti.

Alcuni bambini si sono avvicinati a noi e si sono messi a giocare con mio figlio, è davvero bello vedere come tutti i bimbi del mondo riescono a giocare insieme senza pregiudizi. Peccato per la difficoltà di comunicazione a causa della lingua. Loro parlano oltre al malgascio anche il francese, ed io mi sono trovato in difficoltà a causa delle scarse conoscenze linguistiche. Abbiamo offerto loro della frutta portata dal nostro albergo e loro hanno gradito moltissimo.

Il nostro cuoco è venuto al seguito, per preparare una squisita grigliata di gamberoni da mangiare in riva al mare. Arrivata l'ora di pranzo ci siamo spostati sulla spiaggia dall'altro lato dell'isola, dove è stato preparato un tavolo imbandito per mangiare la grigliata di gamberoni. Per raggiungere il punto dove si pranza, abbiamo attraversato il villaggio di pescatori e in quest'occasione, mi sono fermato a salutare ed incontrare questa gente, che come sempre, anche se non capiamo la loro lingua, si dimostrano sorridenti e cordiali.

La giornata prosegue gustando in riva al mare gli squisiti gamberoni, poi rimane il tempo di riposare o di fare ancora un bagno in mare prima di rientrare.

Abbiamo trascorso il pomeriggio in allegria e in compagnia di alcuni ragazzini del luogo, che con i nostri accompagnatori ci hanno fatto divertire.

Le balene.Arriva l'ora del rientro, quindi si salpa dalla bellissima spiaggia, ma le sorprese non sono ancora finite, durante la navigazione avvistiamo due balene, allora il capitano della barca le insegue per poterle vedere da vicino, offrendoci uno spettacolo veramente interessante.

Si conclude un'altra giornata ricca di emozioni e nuove esperienze.


 

 

 

 

Immersioni nel mare di Nosy Be

Per un appassionato della subacquea come me, immergersi nel mare di Nosy Be è una esperienza davvero fantastica oltre che entusiasmante.

GorgoniaNosy Be non ha una barriere corallina con un reef lungo la costa, bensì troviamo un fondale sabbioso che delude gli amanti dello snorkeling, ma con brevi tratti di navigazione si possono raggiungere numerosissime secche molto interessanti. Inoltre la profondità non eccessiva compresa tra -20 e -30 m. rende le immersioni idonee e accessibili a tutti i subacquei, anche meno esperti, con la possibilità di provare grandi emozioni osservando una grande varietà di pesci, gorgonie e coralli.

Ma qual'è la stagione ideale per immergersi a Nosy Be?

Da maggio ad ottobre il tempo è costante e le giornate sono serene. La temperatura atmosferica oscilla tra 25º e 35ºC e alcune volte piove di notte. La temperatura dell’acqua varia tra 26º e 30ºC ma tra maggio e giugno può scende fino a 24ºC. La visibilità varia tra 15m e 35/40m, eccetto quando c'è molto plancton. Tutto ciò favorisce gli incontri con le balene, gli squali balena e le mante. Questo è certamente il periodo ideale per fare immersioni.

Pesce pagliaccio con l'anemone.Nei mesi di novembre e dicembre fino a metà gennaio, il clima è molto più umido per via delle piogge molto frequenti di notte e a volte di giorno. Le condizioni per le immersioni durante questi mesi sono normali.

Da metà gennaio a metà marzo, c'è la stagione delle piogge, i venti forti causano mare mosso, i fiumi in piena scaricano molti detriti nel mare quindi la visibilità diminuisce parecchio. Questa non è una stagione propizia per immergersi.

Come già detto in precedenza, terminato un breve tratto di navigazione siamo pronti per tuffarci sulle splendide secche e come iniziamo a scendere siamo già circondati da numerosi pesci.

Murena leopardata.Tra le varie immersioni ho potuto osservare: delle grosse tartarughe, i trigoni maculati, i pesci coccodrillo, le murene leopardo, i simpaticissimi pesci pagliaccio sempre presenti accanto ai loro anemoni, oltre ai classici pesci di barriera. Inoltre si posso vedere grandi branchi di lutianidi, fucilieri, glass-fish (piccoli pesci trasparenti), ma anche barracuda.

Tra queste secche è divertente nuotare tra i coralli e le grosse gorgonie, scrutando attentamente all'interno di ogni spaccatura alla ricerca di pesci nascosti.

Io sono stato a Nosy Be ad ottobre e in tale periodo la visibilità è sempre stata discreta e le correnti non erano eccessivamente forti, quindi abbiamo trovato le condizioni adatte per godere il mare praticando la subacquea.

Branchi di lutianidi e barracuda.Proprio in tale periodo termina la stagione delle balene che da maggio a ottobre trovano in questo mare il clima ideale per riprodursi o allattare i propri cuccioli, poi le acque si riscaldano troppo, così si spostano verso il Polo Sud. Un pomeriggio durante la navigazione abbiamo incontrato casualmente una balena con il suo balenottero che saltavano e si tuffavano davanti alla nostra barca, offrendoci uno spettacolo straordinario.

Da non perdere sono le immersioni al parco marino di Nosy Tanikely che essendo un'area protetta si può ammirare ogni tipo di pesce e per i subacquei è da considerare una delle mete più ambite di Nosy Be.


 

 

Considerazioni personali

Dopo aver trascorso quindici giorni a Nosy Be oltre ad essermi divertito, credo di aver vissuto un esperienza importante, entrando in contatto con un popolo immerso in una realtà completamente diversa da noi.

Alcune volte sono rimasto amareggiato e dispiaciuto nel vedere certe situazioni piuttosto crude, sentendomi anche in colpa nei confronti di questa gente, però trascorrendo una vacanza in questo luogo, ho potuto dare un contributo allo sviluppo del turismo che può diventare una fonte economica molto importante per questo popolo, dando delle concrete possibilità di creare posti di lavoro, non solo nelle strutture alberghiere ma anche nell'indotto che si viene a formare, portando poco per volta il benessere. Ciò che non ho pensato prima di partire, è stato di riempire la valigia con tutti quegli abiti smessi ma ancora utilizzabili, loro li apprezzano e li accettano molto volentieri, così come le penne, i quaderni e il materiale scolastico. Se qualcuno decidesse di andare in vacanza da quelle parti non esiti a farlo.

Inoltre ho imparato una lezione importante: di sorridere e accontentarsi di quello che si ha, apprezzando anche le piccole cose della vita, esattamente come fa questa gente.

Il mio giudizio personale su questa vacanza è eccellente e se i costi sembrano eccessivi, si possono giustificare con la qualità dei servizi della struttura. Se si viaggia con dei bambini piccoli come nel mio caso, ritengo che sia meglio spendere qualche soldo in più per garantire maggiori sicurezze e comodità. Questo viaggio lo consiglierei a chiunque, purché sia dotato di un minimo di spirito di adattamento, quindi se c'è qualcuno decidesse di partire... buon divertimento!!!

Ricordate il motto degli abitanti di Nosy Be che in ogni occasione dicono: "MORA MORA" che significa "piano piano".





Blog di Mauro